Approvato finalmente il finanziamento. Saranno realizzate dieci dighe tra Capo d’Anzio e Tor Caldara

La Giunta regionale del Lazio ha approvato all’unanimità lo schema del II stralcio integrativo dell’Accordo di Programma Quadro “Difesa del suolo e tutela della costa” (APQ5), che prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro per interventi di difesa del suolo e delle coste. Lo comunica una nota della Regione. Una buonissima notizia per Anzio: due milioni e quattrocento mila euro dell’intero finanziamento verranno infatti destinati alla costruzione di dieci dighe soffolte, come già avevamo scritto e analizzato in molti precedenti numeri del nostro giornale.

«Si tratta di interventi importanti per numerosi Comuni del Lazio – spiega l’assessore Zaratti – che per la prima volta sono stati programmati sulla scorta del Piano di Assetto Idrogeologico (Pai), approvato dalla giunta regionale lo scorso anno, e della relativa mappatura delle aree a rischio. Con questi fondi strutturali la Regione Lazio avvia un’azione strategica per la messa in sicurezza del territorio con interventi mirati tesi a prevenire rischi di dissesti idrogeologici, evitando di intervenire in situazioni di emergenza e criticità».

Stipulato in data 11 dicembre 2003, l’accordo prevede due fasi: «una immediatamente attuativa – continua Zaratti – riguardante 20 interventi per 28 milioni di euro, l’altra programmatica, di 15 progetti per 22 milioni di euro. Tutte le opere saranno seguite e portate a compimento a cura dell’Assessorato Ambiente e Cooperazione tra i Popoli». La fase attuativa dovrebbe partire nel 2008, mentre la fase programmatica potrà essere avviata non appena si renderanno disponibili le risorse finanziarie (fondi comunitari, fondi FAS e nazionali, fondi regionali, ecc.).

Per quel che concerne Anzio, la sezione attuativa dell’Accordo prevede la «Difesa e ricostruzione della spiaggia tra Tor Caldara e Capo d’Anzio mediante pennelli, refluimento della sabbia locale e sabbia da cava marina». Ovvero, «l’intervento di Anzio – si legge nel documento – riguarda un tratto di litorale in sofferenza di circa 2 Km situato a nord di Capo D’Anzio e va ad integrarsi con il ripascimento del tratto più a sud, realizzato con le sabbie dragate dal canale di accesso del porto di Anzio». Obiettivo, dunque, sono il «recupero, manutenzione e ricostruzione della spiaggia e degli habitat connessi alla sua protezione mediante intervento ecosostenibile, là dove fenomeni di erosione e di degrado hanno provocato progressivi arretramenti della linea di riva». Costo dell’operazione, interamente finanziata dalla Regione Lazio, è di 2.400.000 euro.

L’Accordo, come detto, è costituito anche da una fase programmatica che, nel caso di Anzio, prevede la costruzione di «opere di difesa dell’antico Porto neroniano», attraverso la «realizzazione di barriere rigide a difesa della spiaggia di ponente e dei resti archeologici dell’antico Porto Neroniano». Sono previsti anche il «recupero della spiaggia esistente tramite ripascimento e la razionalizzazione delle attuali opere rigide di difesa del litorale». Importo dell’intervento: 1.000.000 di euro.

«Il nostro obiettivo – prosegue Zaratti – è la rimozione e l’abbattimento del rischio idraulico e gravitativo per persone, cose e infrastrutture mediante sistemazione idraulica di corsi di acqua e consolidamenti di versante situati in zone antropizzate o di particolare valenza; difesa e recupero delle aree costiere soggette a forti fenomeni erosivi volta alla valorizzazione del territorio, al miglioramento della fruibilità del litorale, alla protezione dei centri urbani costieri».