Ci sono dei luoghi che ti fanno sentire bene. Non so perché. Forse è una questione atavica o semplicemente mentale. Un giorno li scopri e non puoi più farne a meno. E così, li rivivi una seconda volta, e una terza e poi ancora e ancora, come se fosse sempre la prima, perché ogni giorno scopri in quel posto qualcosa di diverso. A me è accaduto alcuni anni fa, durante l’ennesima uscita in bicicletta della domenica.
“That’s why I’m easy – Easy like Sunday morning”, canticchiavo, pedalando, la canzone di Lionel Richie, nella cover però del 1992 dei Fatih No More. Avevo già una quarantina di chilometri sulle gambe, e altri 40 ne avrei fatti per tornarmene a casa. E invece “fammi allungare ancora, vediamo cosa c’è al di là delle dune”, ho detto tra me e me. E così mi sono ritrovato a Capoportiere, un non luogo, un piccolo porto, una pista ciclabile in essere, un un ristorante e niente più. Ma è proprio quel niente più a fare la differenza.
Siamo a Latina, zona mare. Una lingua d’asfalto si snoda tra il Lago di Fogliano e il mare, sul quale il Monte Circeo, in lontananza, si tuffa dolcemente a fare da sfondo. Pochi chilometri, circa 5, tutti piani, che partono da Foceverde, poco dopo Nettuno, 60 km dalla capitale Roma, percorso ogni weekend da tantissimi cicloamatori e non, runners e semplici famiglie, che si riversano fin quaggiù dai comuni vicini, spinti dalla bellezza del tracciato.
Per arrivare ai due fari, uno di colore verde, l’altro rosso, icone di Capoportiere, parto da Anzio, dove abito, attraverso Nettuno, lambisco Torre Astura, fortezza medievale costiera risalente al XII secolo, e giungo a Foceverde. Da qui ai due fari è un attimo, che però sembra non finire mai, tanta è la pace che il paesaggio intorno infonde.
Qui riesco a fare sia un po’ di velocità sia un lavoro defaticante dopo un allenamento in salita dei giorni precedenti – racconta Fabio – amatore appartenente ad una delle tante squadre ciclistiche locali – Ma vengo qui anche per godermi la bellezza della natura”. Meravigliose sono infatti le dune sabbiose che separano la spiaggia dalla strada e che rendono questo tratto di costa selvaggio e incontaminato. Dall’altro lato il Lago di Fogliano, area protetta del Parco Nazionale del Circeo, rappresenta un’oasi di pace, all’interno della quale si possono svolgere molte attività: dal birdwatching alla pesca, dalla visita al borgo dei pescatori al Parco Letterario di Omero fino all’Orto Botanico.
“I wanna be high – So high – I wanna be free to know the things I do are right – I wanna be free – Just me”, continuo a cantare ancora oggi che attraverso questi splendidi scenari. Il saluto dei ciclisti, i cavalli sulla spiaggia, le bufale al pascolo, una Fiat 500 vintage, le rezze dei pescatori, la felice solitudine delle persone, il profumo del mare, la calma del lago, le sfumature del celeste…
Non so perché. Forse è una questione atavica o semplicemente mentale. Ma ci sono dei luoghi che ti fanno sentire bene, ti fanno sentire tranquillo. “That’s why I’m easy – Easy like Sunday morning”…

Filters: , , , , , ,