Corona Svalutescion

Fotoprogetto

Saracinesche abbassate. Una, due, tre. Occhi stanchi. Schivi. Impauriti. Distanze abissali, prima dentro che fuori.
Corona Svalutescion” è un obiettivo aperto sulla chiusura di un mondo che non si riconosce più e sulla riduzione progressiva di valori sociali, sanitari, economici, psicologici e linguistici, che sono alla base della società civile.
Il progetto fotografico è nato il 10 marzo 2020, all’indomani della dichiarazione di lockdown nazionale annunciata dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in diretta televisiva.
Un work in progress che insegue le onde di questa crisi, cogliendone gli attimi lenti e i gesti pesanti: le attese e le code, i volti provati, i sorrisi nascosti, la dignità e l’amarezza, lo sconforto e il coraggio. Scatti di quella nuova quotidianità che sta permeando una realtà che ancora non sembra reale, possibile. O, al contrario e al contempo, immagini rubate di chi, risoluto e tenace, non riesce ad abbandonare il proprio vecchio mondo: malato, maltrattato, distanziato, svalutato.

 

Aggiornamento: 1 aprile 2022

Con la fine del Decreto Emergenza, datato 31 marzo 2022, termina anche questo progetto, pubblicato in 14 post sul canale instagram durante gli ultimi due anni.
La pandemia, inizialmente umanizzatasi con slogan “andrà tutto bene” e l’appropriazione indebita di canti storici urlati dai balconi, poteva rappresentare un punto di rottura nella mentalità del mondo, sbattendolo di fronte a storiche responsabilità individuali e collettive. La pandemia stava dando alla massa la possibilità di cambiare. In meglio.
Purtroppo non è stato così. Quel divario tra buoni e cattivi (si lasci passare il paragone distintivo e banale) è tragicamente aumentato. La pandemia ha migliorato chi era migliore, e peggiorato chi era peggiore.
Questi sono gli ultimi scatti del progetto, durato due anni. Inediti e stavolta in bianco e nero, stilisticamente e sentimentalmente lontani al colore di tutta l’opera.

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